Allevamento e macellazioni di capi bovini, suini e avicoli in Veneto - Report 2016

06/09/2017

Se il 2016 si è contraddistinto in particolare per l'ottimo andamento del settore avicolo, va sottolineato che è l'intero comparto della macellazione industriale in Veneto (e non solo) a dare forti segnali di ripresa, con un aumento sia del numero che del peso morto dei capi macellati. È questo uno degli aspetti più significativi che emerge dagli ultimi dati Istat (disponibili in maniera completa per tutti i comparti fino al 2015) analizzati da Veneto Agricoltura, l'Agenzia veneta per l'innovazione nel settore primario, che sull'argomento ha elaborato un proprio Report: "Allevamento e macellazioni di capi bovini, suini e avicoli in Veneto - Report 2016".

Dopo l'anno nero del 2014, le macellazioni nella nostra Regione hanno registrato nel 2015 una buona crescita, raggiungendo un peso morto complessivo pari a oltre 8 milioni di tonnellate (+7% rispetto al 2014), tra i valori più alti dopo il picco del 2010. Complessivamente, i risultati raggiunti in Veneto sono in linea con la tendenza nazionale, anch'essa in ripresa negli ultimi anni, con una produzione di carne che si è attestata attorno ai 36 milioni/quintali nel 2015 a peso morto (+10% rispetto al 2014). Ne deriva che il Veneto è la terza regione in Italia per peso del macellato, con una quota di poco superiore al 22%, preceduta a breve distanza da Emilia-Romagna (25%) e Lombardia (26%).

Nel 2015 la crescita è stata trainata anche dal comparto bovino (+25% sul 2014), con quasi 600.000 capi macellati, seppure ancora nettamente inferiore ai valori del 2010 con 980.000 capi (-40%) per le forti contrazioni delle macellazioni di vitelli (-44%) e dei vitelloni (-36,5%). Gli esperti dell'Agenzia regionale evidenziano poi l'importanza del settore avicolo veneto a livello nazionale, che nel 2015 ha aumentato la propria quota di incidenza in peso morto sul totale regionale (circa 70%), seguito dai bovini (21%) e dai suini col 6,6%. Performance positiva ribadita dal comparto avicolo anche nel 2016 con i 260 milioni di unità macellate e gli oltre 6 milioni di quintali a peso morto, vale a dire quasi la metà del totale nazionale (44%). Valori raggiunti grazie ad una crescita decennale soprattutto della categoria polli da carne (+60%) e in parte dei tacchini (+15%) in peso morto.

Il Report segnala anche le previsioni macro della Commissione europea che prospettano una produzione sostanzialmente stazionaria nei Paesi avanzati, con una leggera diminuzione del consumo pro-capite compensata dall'aumento della popolazione. Tuttavia, dovrebbe continuare il fenomeno sostitutivo della carne bovina in favore di quella avicola.

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